Efficacia, sicurezza e tollerabilità della farmacoterapia multipla con Aripiprazolo per la depressione resistente al trattamento in tarda età
La depressione maggiore resistente al trattamento è comune e potenzialmente pericolosa per la vita nelle persone anziane, nelle quali poco si sa sui vantaggi e i rischi della farmacoterapia multipla.
E’ stato valutato se Aripiprazolo ( Abilify ) sia associato a una maggiore probabilità di remissione rispetto al placebo.
È stato effettuato uno studio in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo, in tre Centri negli Stati Uniti e in Canada per testare l'efficacia e la sicurezza della aggiunta di Aripiprazolo negli adulti di età superiore ai 60 anni con depressione resistente al trattamento ( punteggio alla scala MADRS [ Montgomery Asberg Depression Rating Scale ] maggiore o uguale a 15 ).
I pazienti che non avevano ottenuto la remissione durante un pre-studio con Venlafaxina [ Efexor ] a rilascio prolungato ( 150-300 mg/die ) sono stati randomizzati all'aggiunta di Aripiprazolo ( dose target di 10 mg, massimo 15 mg ) ogni giorno oppure a placebo per 12 settimane.
L'endpoint primario era la remissione, definita come un punteggio alla scala MADRS di 10 o meno ( e almeno 2 punti sotto il punteggio all'inizio della fase randomizzata ) in entrambe le ultime due visite consecutive.
Dal 2009 al 2013 sono stati reclutati 468 partecipanti ammissibili, 181 ( 39% ) dei quali non sono andati in remissione, e sono stati randomizzati al trattamento con Aripiprazolo ( n=91 ) oppure placebo ( n=90 ).
La maggioranza dei partecipanti nel gruppo Aripiprazolo ha raggiunto la remissione rispetto a quelli del gruppo placebo ( 40 [ 44% ] vs 26 [ 29% ] partecipanti; odds ratio, OR 2.0, P=0.03; numero necessario da trattare NNT 6.6 ).
L’acatisia ( sindrome psicomotoria che si manifesta con l'impossibilità di stare fermi, seduti ) è stato il più comune effetto negativo di Aripiprazolo ( riportata in 24 [ 26% ] su 91 partecipanti in trattamento con Aripiprazolo vs 11 [ 12% ] su 90 con placebo ).
Rispetto al placebo, Aripiprazolo è stato anche associato a una maggiore incidenza di parkinsonismo ( 15 [ 17% ] su 86 vs 2 [ 2% ] su 81 partecipanti ), ma non con l’ideazione suicidaria emergente dal trattamento ( 13 [ 21% ] su 61 vs 19 [ 29% ] su 65 partecipanti ) o da altre variabili di sicurezza misurate.
Negli adulti di età uguale o superiore a 60 anni che non hanno raggiunto la remissione dalla depressione con un antidepressivo di prima linea, l'aggiunta di Aripiprazolo è efficace nel raggiungere e mantenere la remissione.
I timori sulla tollerabilità includono la potenziale insorgenza di acatisia e di parkinsonismo. ( Xagena2015 )
Lenze EJ et al, Lancet 2015; 386: 2404-2412
Psyche2015 Farma2015
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